Società anonima Atelier Butteri – Torino

FONDAZIONE DELLA SOCIETA' ANONIMA ATELIER BUTTERI

1921 – Nascita della Società Anonima Atelier Butteri in via Mantova 45 a Torino.
L’Atelier Butteri è una ditta torinese fondata da Achille Butteri, specializzata nella produzione di manifesti pubblicitari
e manifesti cinematografici.

I manifesti cinematografici erano prodotti principalmente per i film prodotti dalla Società Anonima Ambrosio Film, vprimaria società torinese nella produzione cinematografica.

La Società Anonima Ambrosio Film si servì spesso dell’Atelier Butteri, che seguendo una prassi straniera e specialmente francese, creava quasi sempre cartelloni senza firma, perchè frutto della collaborazione di più artisti, questa prassi creativa presso gli Atelier era consolidata.

ZUCCHI E L'ATELIER BUTTERI

L’attività di Abelardo Zucchi presso l’Atelier Butteri inizia nel 1920 e finisce nel 1928 a causa di un grave fallimento che la ditta subì.

Durante questi 8 anni lo stipendio del pittore aumentò considerevolmente fino a raggiungere le 350 lire settimanali, ciò è indicativo di quanto prestigio e importanza potesse avere l’attività che Abelardo Zucchi svolgeva presso questa ditta.

Ricodiamo inoltre alcuni nomi di artisti che lavorarono all’Atelier Butteri nello stesso periodo e collaborarono alla realizzazione di manifesti per il cinema muto, alla promozione di eventi storici per la città di Torino: Carlo Nicco (cui si deve la realizzazione di manifesti per il carnevale del 1930 a Torino e altre iniziative promosse all’associazione culturale “Famija Turineisa”), Mario Gros, Alfredo Ortelli, Giovanni Vianello, Achille Butteri, Montis, Sorbelli e Giuseppe Riccobaldi, Carlo Nicco, Rock, Omegna, Manca, Maggi, Marcello Dudovich, Del chiappa e Cappiello.

Foto originale d’epoca di Abelardo Zucchi insieme ai colleghi dell’Atelier Butteri

All’Atelier Butteri Abelardo Zucchi realizza svariati manifesti cinematografici. La maggior parte di essi non sono autografati, venivano prodotti e marchiati con il nome dell’Atelier Butteri ma non firmati dal singolo artista che li ideava e progettava.

I manifesti che Zucchi progetta per i primi film muti sono costituiti semplicemente da disegni che rievocano delle scene del film, senza contenere al loro interno nessun titolo né altra indicazione.
Per questa ragione ci è difficile stabilire i titoli dei film di cui Zucchi realizzerà i manifesti.

TESTIMONIANZE DEI LAVORI ALL'ATELIER BUTTERI DI TORINO

Tra i diari/appunti lasciati da Abelardo Zucchi, spunta un elenco dei manifesti Butteri tra il 1921-1928.
L’elenco, scritto dall’artista, tiene traccia dei manifesti che Zucchi ha visto realizzare all’interno della ditta in quegli anni. E’ suddiviso per artista/disegnatore.
Non si sa se l’elenco sia completo e del tutto corretto ma lo riportiamo ugualmente come testimonianza storica unica.

  • LEONETTO CAPPIELLO: Cura Arnaldi a domicilio, Cura Arnaldi all’aperto, Gancia libellula, Merveilleux, Faravelli
  • DEL CHIAPPA: Cugini Cittone tappeti
  • MARCELLO DUDOVICH: Linda Pini
  • MANCA: Ristorante Quaglia, Scribante ferri
  • CESARE MAGGI: Sci Oulx Gara
  • CARLO NICCO: Canottieri, Testa donna, Isa con soldato, Isa fra sipario rosso
  • OMEGNA: Rivella, Pola Negri
  • ALFREDO ORTELLI: Toro Oliveira, Capriccio miliardario, Cavaliere antico e frate, Alterno nonno dorme, Maciste, Testa con ombra mani, Affaire Clemenceau (Bertini)
  • GIUSEPPE RICCOBALDI: Trasporto feretro con campana, Rondini e paesaggi
  • ROCK: Lanapol
  • ABELARDO ZUCCHI: Napoleone, Scaramonce, Paulin Pouler, Ghione Sambucini attori, Jackie Coogan

I MANIFESTI CINEMATOGRAFICI ZUCCHY all'Atelier Butteri

Accanto ai manifesti non autografati, se ne evidenziano alcuni in cui egli apponeva una nuova firma, che non si ritrova in nessun’altra opera se non in alcuni manifesti cinematografici realizzati sempre all’Atelier Butteri di Torino.

La firma, Zucchy , è apposta sempre in alto a sinistra. Il suo intento era, si suppone, la creazione di un nome d’arte da apporre nelle opere in cui aveva piena libertà ideativa e compositiva.

Nasce nel pittore il desiderio di emergere, di distinguersi in mezzo a tutta la gamma di artisti che producevano manifesti all’epoca. È significativo inoltre notare che la maggior parte dei lavori che Abelardo Zucchi eseguirà non sono firmati, solo in questo tipo di manifesti egli appone questa firma.

Non si hanno indicazioni sulle motivazioni per cui questi manifesti erano firmati con questo “nome d’arte”. Si ipotizza che nella produzione degli stessi egli abbia avuto completa libertà ideativa, compositiva e realizzativa.

Nel 1924 l’Ambrosio Film fallisce, poiché con l’intervento fascista la sede delle attività cinematografiche venne spostata a Roma.
Poco dopo, nel 1928, anche l’Atelier Butteri fallisce e i disegnatori sono costretti a trovare nuovi impieghi.
Di grande importanza le lettere lasciate dalla ditta al pittore come referenza per la ricerca di un altro impiego.

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